Il procedimento tecnico dello smalto a fuoco, noto sin dall’antichità (i primi esempi risalgono al XIV-XIII sec. a.C.), consiste nel “dipingere” una lastra metallica (oro, argento, rame) con delle polveri di silice. Tali pigmenti, macinati e purificati, vengono stesi senza nessun legante sulla superficie del metallo. Ogni strato di colore dopo la stesura viene cotto in forni ad alta temperatura a 750 °C circa. Il calore permette la fusione dei singoli granelli in modo da ottenere una superficie vitrea e traslucida.
Il corso di smalto è strutturato dapprima nello studio applicativo delle delicate fasi di preparazione dello smalto (macinatura, lavaggio, purificazione ecc), delle attrezzature, dei metalli idonei e la loro preparazione (martellatura, ricottura, sgrassatura e preparazione); si sperimentano gli usi dello smalto su supporto metallico, eseguendo anche le fasi ausiliarie di levigazione della superficie e di controsmalto.
Successivamente si affrontano le procedure complesse: la tecnica “champlevé”, applicando lo smalto in alveoli incisi nel metallo. Poi la tecnica a “grisaille”: stesure di smalto chiaro su un fondo di smalto scuro (nero o blu) creando un monocromo in cui i mezzi toni sono ottenuti dall’assorbimento del colore chiaro nello scuro durante le cotture in forno. Ancora, lo “smalto a pittura”, vale a dire una composizione “pittorica” con stesure sovrapposte di smalti a più colori, trasparenti e opachi, su disegni precedentemente studiati. Poi lo “smalto miniato” che si realizza con lo smalto da miniatura (uno smalto dalla granulometria molto sottile che permette elevati dettagli) su soggetti disegnati dagli allievi o ispirati a dipinti celebri. Ed infine la tecnica a “cloisonné”, che consiste nell’applicare su di una lamina di metallo barrette dello stesso metallo, in modo da formare degli alveoli entro i quali viene depositato la smalto.
Durante il corso inoltre si elaborano lavori a smalto in relazione con le sezioni d’incisione, sbalzo e cesello, modellazione in cera e modellazione tridimensionale.
