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Modellazione in cera

La cera sin dall’antichità è stata utilizzata dagli artisti per la creazione di modelli e di opere da realizzare poi in metallo con la tecnica fusoria a “cera perduta”, per poi divenire un medium artistico autonomo in epoca moderna e contemporanea.

La materia ben si adatta alla modellazione di oggetti di piccole dimensioni e di decorazioni o figure con un’alta definizione di segno. Il corso è centrato sulla modellazione in cera per la medaglia, oreficeria e la scultura; vengono inoltre fornite nozioni sulla tecnica della fusione a “cera perduta”. Si “fabbricano” gli strumenti, le piccole stecche in metallo, poi si prepara la materia prima, la cera, realizzando una miscela di diversi tipi di cera (animali, vegetali e di sintesi) in proporzioni differenziate in modo da ottenere una “materia” di diversa durezza, calibrata alle esigenze della modellazione. Con l’ausilio di una fiamma ad alcool (con la “spiritiera”) si riscalda la “stecca” in modo da poter sciogliere una piccola porzione di cera che si modella a “goccia”, ovvero si deposita una piccola goccia di cera fusa sul supporto, o sulla porzione di lavoro, e si plasma durante la fase di raffreddamento. Quando la cera e fredda si lavora per “asportazione” determinando segni plastici e definiti che possono essere applicati a progetti di piccole dimensioni e dalla resa raffinata.

Il corso vuole perpetuare la tradizione tecnica e artistica analizzandone gli aspetti tecnici dapprima osservando e riproducendo i modelli in cera di Benedetto Pistrucci (1784-1855) conservati al Museo Numismatico della Zecca e successivamente studiando le applicazioni della tecnica in opere di oreficeria, argenteria, arte sacra e altre tipologie. Il lavoro, di riproduzione o di creazione originale, è affrontato in tutte le sue fasi, dal bozzetto al ritocco del lavoro ultimato.