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La riproduzione in scala 1:10 della colonna Antonina

In piazza Colonna a Roma, nelle vicinanze di Montecitorio, si erge la “Colonna Antonina” eretta per celebrare le vittorie di Marco Aurelio sui Germani e sui Sarmati. Iniziata nel 176 d. C. e terminata presumibilmente nel 193 d. C., è composta da 18 rocchi in marmo lunense, ha un diametro di 3,7 metri e si sviluppa in altezza per 44 metri. I bassorilievi che la ornano si svolgono a spirale ad imitazione di quelli della colonna Traiana eseguita ottanta anni prima, dai quali per altro differiscono per concezione plastica e spazialità, dovuta ai profondi mutamenti avvenuti in arte nel periodo Antonino.

Nel 1589, sotto la direzione di Domenico Fontana, il monumento fu restaurato; sul basamento furono eseguite le iscrizioni dedicatorie a Sisto V e sulla sommità fu collocata la statua di san Paolo, realizzata da Tommaso della Porta e da Leonardo Sormani.

Dalla Scuola dell’Arte della Medaglia dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A. è stata realizzata la copia del monumento qui esposta. Sono occorsi tre anni di lavoro da parte di 12 allieve della Scuola.

La Colonna è stata riprodotta in scala 1:10 (completamente assemblata è alta 4,4 metri) ed è composta da 18 rocchi in gesso, così come nel monumento originale.

Con il riferimento dei materiali forniti dalla Soprintendenza Archeologica del Lazio (rilievi e fotografie), sono stati scolpiti in scala i rocchi precedentemente formati in gesso: si è proceduto eliminando materia, cioè come avviene nella scultura in marmo, per riuscire a riprodurre fedelmente non solo le figure e le storie ma anche la fisicità del monumento.

Ogni particolare del monumento è stato riprodotto nel rispetto di una attenta lettura filologica, senza omettere i segni del tempo e dei restauri storici.

La scultura è stata realizzata dapprima scavando la profondità massima di un centimetro (sull’originale infatti è di dieci centimetri), nelle zone prive di modellazione in modo da mantenere il perfetto andamento cilindrico della Colonna. Poi si è proceduto alla scultura vera e propria delle figure.

Per ottenere tutti gli effetti richiesti dal “modello antico”, sono stati approntati anche degli speciali piccoli scalpelli. Dopo avere terminato il lavoro di scultura della Colonna istoriata, si è proceduto alla costruzione del basamento e alla scultura del capitello.

La statua di san Paolo è stata modellata in plastilina, conservando le deformazioni e sproporzioni volute dallo scultore cinquecentesco per correggere la percezione della statua a grande distanza. Il modello in plastilina è stato in seguito formato con gomme siliconiche e infine in gesso.

La copia della Colonna rappresenta un’importante operazione culturale che per le modalità di realizzazione ha permesso una più approfondita conoscenza di un monumento di così particolare interesse e per le ridotte dimensioni ha consentito l’osservazione diretta della grande capacità degli scultori.